E i risultati sono di conseguenza.
Difensori forti ma lenti, centrocampisti compassati.
Il trio Giannetti-Bijol-Kristensen ha sofferto tantissimo con Politano-Lukaku-Neres, eppure i gol del Napoli sono arrivati per le solite distrazioni, lasciando in due occasioni una voragine centrale che ha permesso a Lukaku prima e Anguissa poi di andare in gol.
Le distrazioni si pagano, noi sempre care.
Il Napoli ha dimostrato una tecnica superiore, ma alla fin fine, fino allo sciagurato errore di posizione sul gol del pareggio di Lukaku, l'Udinese stava controllando abbastanza bene la partita.
Poi non c'è stata storia.
Dovrebbe esserci un'impostazione vecchia maniera, almeno quando serve, sui giocatori più pericolosi, non si molla un centimetro.
Non è un caso se Lukaku contro la Lazio abbia sofferto la marcatura asfissiante di Romagnoli, che lo seguiva dappertutto, probabilmente anche al bagno, come piaceva ai vecchi mister di una volta.
Abbiamo avuto anche in passato difensori alti, grossi e non particolarmente veloci, Calori, Perini, Domizzi, sono i primi che vengono in mente, ma forse l'esperienza e gli insegnamenti ricevuti dai loro mister hanno fatto la differenza.
Oggi forse, non è esattamente così.
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