Il mister bianconero Gabriele Cioffi ha parlato in conferenza stampa in vista del match di lunedì sera contro la Lazio:"Siamo concentrati e motivati. Ricerchiamo il coraggio, ma la squadra lo ha sempre avuto.
I ragazzi hanno toppato un tempo della partita col Genoa, il secondo l’hanno giocato bene nonostante fossero in dieci.
Con la Salernitana la ripresa è stata condizionata da un’ingenuità, ma la squadra ha mostrato ancora di essere presente malgrado l’inferiorità numerica.
Pereyra si è allenato tutta la settimana, domani parlerò con lui e capiremo meglio come sta.
Il Tucu è un elemento importante, ha caratteristiche particolari, è un catalizzatore per la squadra e la motiva.
È stata un’assenza più in termini di pensiero e di lettura, è sulla via del ritorno e lo riabbracceremo.
Quella di Walace è un'assenza pesante, ma sono convinto che chi lo sostituirà farà una grande partita.
Zarraga è un’opzione, tutto dipende da quanto e dove è possibile utilizzare il Tucu.
Oier può interpretare bene il ruolo così come Sandi Lovric, meno Martin Payero che è un giocatore di spazio, tende a togliere equilibrio agli avversari e davanti alla difesa non ne esalterei le capacità.
Col Genoa ho visto Thomas Kristensen in confusione, qualche volta a un giocatore giovane fa bene rimanere a sedere in panchina.
La famosa ‘cura del legno’.
L’ho visto bene in settimana, cosciente.
Ci dormirò su un’altra notte e poi prenderò la decisione.
Kristensen viene da un campionato differente con pressioni differenti, standard di allenamento e abitudini di vita diversi.
A Udine non ci si possono permettere svaghi da 20enni, come andare a fare la bevuta dopo cena o presentarsi tardi a colazione.
Sono cambi importanti per giocatori così giovani.
Capisco che l’ambiente non abbia pazienza, ma noi dobbiamo averla e vivere con serenità l’errore perché questi saranno i giocatori del futuro dell’Udinese.
È il momento più complicato dal mio ritorno, ma troveremo la soluzione.
La Lazio è un avversario con calciatori che stanno insieme da tre anni, giocano a memoria e hanno delle costanti rodate.
Chiunque scenda in campo sono campioni, le loro assenze sono relative.
Una gara che si affronta con rispetto ma non paura, le partite vanno vinte tutte, o per arrivare in alto o per staccarsi dal fondo.
La mentalità che voglio trasmettere è giocare per vincere, a prescindere dalla condizione in classifica che non ci appartiene e dalla quale vogliamo toglierci immediatamente.
Quella con la Lazio per certi versi assomiglia alla gara con la Juventus, ed è quasi meglio a livello mentale: andare in uno stadio difficilissimo ci agevola in questo momento.
La voglia di stupire è diversa da quella di dover vincere per forza, e questo passaggio ci fa bene".
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