Nel primo giorno di primavera, l'Udinese dorme per un tempo intero


I bianconeri dovrebbero solo rammaricarsi e fare un mea culpa grande come una casa.
Permettere alla Lazio di padroneggiare per tutto il primo tempo è stata una cosa inconcepibile.
Ok attendere e ripartire, e qualche azione in contropiede è stata effettuata, ma lasciare il totale controllo del pallone ed del gioco ad una Lazio tutto sommato nulla di che, ma che ha trovato forza e coraggio solo grazie all'atteggiamento remissivo dell'Udinese, beh prima o poi, è chiaro che il gol lo prendi.
E così è accaduto. E' bastato un tale Adam Marusic, di mestiere terzino sinistro o laterale, per trovare il fortunoso angolino alto alla destra di Musso, dopo essere stato lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia bianconera.
Eppure, nonostante i sintomi della primavera si siano fatti sentire per tutto il primo tempo, l'occasione per arrivare al pareggio è comunque arrivata, purtroppo sui piedi sbagliati, quelli di Larsen, che non ha saputo aver ragione di Reina.
Probabilmente, se il danese avesse avuto la possibilità di colpirla con la mano, sarebbe stato sicuramente più preciso.
Il secondo tempo ha visto la buona volontà da parte dei bianconeri di rimettere in parità la gara, ci ha provato De Paul dalla distanza, ma il palo gli ha negato la gioia della rete, poi ha dimostrato ancora una volta tutti i limiti cronici sotto porta, con Okaka e Nestorovski.
Purtroppo manca ancora la continuità realizzativa da parte degli attaccanti.
E manca ancora un pizzico di quella mentalità che tanto si è sbandierata nelle ultime cinque partite da imbattuti.
Ora c'è la sosta, alla ripresa l'Atalanta. Dopo, si potrà parlare di salvezza.


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