L'Udinese sta sorprendendo e stupendo tutti, ha rotto una sorta di patto non scritto che resisteva da anni, non cedere pezzi pregiati o titolari nella finestra di mercato invernale.
Finestra che la società utilizzava per operazioni secondarie, piazzare gli esuberi o bloccare qualche giocatore da portare a Udine a giugno.
Quest'anno però sembra esserci un vero e proprio tourbillon di operazioni di mercato.
Ceduto Lasagna, il prossimo potrebbe essere Mandragora, al Torino. Ma la lista non si ferma qua, in uscita ci sarebbero altri giocatori, Nestorovski, De Maio e Makengo.
Piazzato il colpo Llorente, in entrata si fanno anche altri nomi di Cutrone, Niang, Diaw, Nsame, in quanto Pozzo e Marino non hanno intenzione di fermarsi allo spagnolo, ma di ingaggiare un'altra punta.
D'altronde il problema attacco persiste da molti anni, da quando sua maestà Totò di Natale ha appeso gli scarpini al chiodo e provare a porvi rimedio è giusto farlo in qualsiasi momento.
Finestra che la società utilizzava per operazioni secondarie, piazzare gli esuberi o bloccare qualche giocatore da portare a Udine a giugno.
Quest'anno però sembra esserci un vero e proprio tourbillon di operazioni di mercato.
Ceduto Lasagna, il prossimo potrebbe essere Mandragora, al Torino. Ma la lista non si ferma qua, in uscita ci sarebbero altri giocatori, Nestorovski, De Maio e Makengo.
Piazzato il colpo Llorente, in entrata si fanno anche altri nomi di Cutrone, Niang, Diaw, Nsame, in quanto Pozzo e Marino non hanno intenzione di fermarsi allo spagnolo, ma di ingaggiare un'altra punta.
D'altronde il problema attacco persiste da molti anni, da quando sua maestà Totò di Natale ha appeso gli scarpini al chiodo e provare a porvi rimedio è giusto farlo in qualsiasi momento.
Questa nuova versione di Udinese 2.0 piace, perché si capisce l'intenzione di voler fare qualcosa, di voler sistemare le cose, di migliorare, per il bene dell'Udinese, e i tifosi lo percepiscono e sono coinvolti.
Ora però attendiamo fiduciosi il secondo colpo in attacco.
M.P.
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