Troppo presto per parlare? Meglio aspettare la sosta natalizia per fare un primo bilancio? Forse.
Sta di fatto che l'Udinese ha radicalmente cambiato il suo aspetto. Da squadra impacciata, triste e brutta, si è trasformata in una sicura, allegra e divertente. Un cambiamento che i tifosi bianconeri attendevano con trepidazione da molto tempo, forse troppo.
Tra giocatori nuovi e quelli di ritorno si è ottenuta finalmente quell'alchimia che ha permesso dopo un periodo di rodaggio, di arrivare agli ultimi importanti risultati. Le tre vittorie consecutive, Genoa in casa, Lazio e Torino in trasferta, sono frutto di una costante crescita della squadra e di alcuni singoli, in particolare Pussetto e Pereyra.
Di Pussetto non è ancora chiara la cessione al Watford lo scorso anno, tanto meno l'incredibile possibilità che potesse passare niente meno che al Crotone, prossimo avversario dell'Udinese. Una gestione incredibile. Fortunatamente Nacho è tornato in maglia bianconera e sta dimostrando quanto di buono tutti si aspettassero da lui.
Pereyra invece era un sogno insperato. Da anni l'Udinese non crede nei ritorni di fiamma, ma con il Tucu ha fatto centro. Una parola per descriverlo? Indispensabile. Assist, pressing, imprendibile quando parte palla al piede, bravo a creare superiorità numerica, generoso e cosa che più conta, è uno che lotta, che non molla mai ed esce dal campo sempre avendo dato tutto.
E poi c'è De Paul, capitano come si deve, come gli si chiede, leader e determinato, ma soprattutto determinante.
Non c'è che dire, questa Udinese sta passando da brutto anatroccolo a cigno.
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