Ci sono emozioni che rimangono nel cuore, in passato ne abbiamo vissute di belle, intense ed importanti, in giro per l'Europa come in campionato e che porteremo sempre dentro di noi, ma a volte in occasione di determinate partite ti accorgi che l'emozione può raggiungere livelli inaspettati.
Contro il Milan l'Udinese si è ritrovata in svantaggio dopo pochi minuti per quel jolly che Suso ha deciso di pescare proprio allo stadio Friuli, un gol così pazzesco e unico che avrebbe potuto mettere kappaò qualsiasi squadra e i rossoneri nelle condizioni tattiche e psicologiche più agevoli, ma anche gettare nello sconforto i tifosi più temprati. Ma così non è successo.
Che si sia trattato del classico tiro della domenica ne abbiamo avuto conferma in almeno altre tre occasioni nel secondo tempo, quando Suso potendo tranquillamente prendere la mira l'ha invece sistematicamente calciata nel settore ospiti.
Da qui l'assunto che quella partita non si poteva assolutamente perdere, non così, non con un gol del genere, non contro una squadra che ha cercato di vivere di rendita per tutto il resto della gara, non con in campo un'Udinese che stava dando l'anima e stava creando le sue occasioni da gol con azioni manovrate, ma soprattutto non di fronte a quegli encomiabili tifosi bianconeri che hanno sostenuto la squadra per tutta la partita, comportandosi da veri padroni di casa nonostante la massiccia presenza di ospiti.
E più il tempo passava, più l'ansia aumentava, più si sentiva l'avvicinarsi del fischio finale, più la paura di perdere saliva. Ma anche il tifo saliva.
Sembrava una partita stregata, sembrava dovessimo perdere per quel dannato gol, sembrava che nemmeno l'espulsione del terzino milanista Calabria potesse venirci in aiuto.
Poi Barak si inserisce palla al piede sul centro destra, vede il movimento a tagliare di Lasagna e lo serve alla perfezione, Kevin prova l'assist per Maxi Lopez solo davanti la porta, ma nel tragitto prima Bonucci e poi Donnarumma, deviano quel pallone nella loro porta, quella sotto la nostra Curva Nord.
Un boato impressionante si è levato dal settore più caldo e trascinante dello stadio Friuli, un boato liberatorio, che ha messo fine alle ansie e alle paure, che ha messo fine a quell'ingiustizia di vederci sotto di un gol.
Un boato da brividi.
Commenti
Posta un commento