C'è bisogno di una defibrillazione

Il termine defibrillazione solitamente siamo abituati ad associarlo ad un momento drammatico o addirittura tragico, invece seguendo in questi giorni su mamma Rai le vicende dei pallavolisti italiani a Rio de Janeiro, scopri che una palla può essere defibrillata, ovvero salvata e rimessa in gioco. La mente diabolica è quella di Andrea Lucchetta, genio e sregolatezza, uno dei più grandi pallavolisti italiani di tutti i tempi, commentatore tecnico della Rai per le partite di Volley e Beach-Volley maschile, che, nel momento in cui gli avversari schiacciano sotto rete e uno dei nostri in tuffo la salva, commenta : “ ha defibrillato questa palla…..” tanto da far venire un sussulto anche a chi sta a casa seduto sul divano.

Quel sussulto che molti tifosi bianconeri si aspettano dall’Udinese all’esordio nell’anticipo della prima giornata di campionato in quel di Roma, che vede la squadra friulana andare a far visita ai giallorossi dell’ex Spalletti.
 Una partita difficilissima e anche se la Roma ha disputato il preliminare di Champions League in settimana, è in grado di schierare una formazione altamente competitiva e votata all’attacco. Non sappiamo se l’Udinese verrà defibrillata da uno spunto di Penaranda o di De Paul o se saranno invece i tifosi al seguito all’Olimpico e quelli a casa a dover essere defibrillati a fine partita per l’ennesima delusione, ma una cosa è certa, dalla squadra di Iachini ci si aspetta un’atteggiamento ed una voglia completamente opposti rispetto alla partita contro lo Spezia, in questo caso però, forse la defibrillazione dovrebbero farla prima di scendere in campo.

L’ottimismo da parte dei tifosi c’è sempre, in fin dei conti la speranza è quella di vincere nonostante tutto, ma ciò conta è vedere un cambiamento positivo.

Comunque sia provateci, non si sa mai, datevi una defibrillata.

Alè Udin


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