Il calore specifico di una sostanza è definito come la quantità di calore necessaria per innalzare (o diminuire) la temperatura di una unità di massa, ma a parte questa definizione tecnica, si può tranquillamente dire che il calore trasmesso dai tifosi allo stadio Friuli è inversamente proporzionale al calore che ricevono dalla squadra, in parole povere, più la squadra fa schifo, più i tifosi fanno tifo.
E vi assicuro che non si riduce tutto ad una semplice rima, anzi, è una vera e propria eccezione, mai vista precedentemente.
Sarà l’effetto stadio nuovo, sarà la voglia di essere protagonisti o solamente l’aver capito l’enorme spinta che può dare il pubblico alla squadra, ma l’affetto, l’attaccamento, la passione, l’orgoglio che i tifosi friulani trasmettono ed esternano ad ogni partita dell’Udinese, sembra non venire raccolto dai giocatori, sembrano non percepire il calore che arriva dagli spalti, talmente sono opache e fredde le prestazioni che forniscono.
Un calore che non viene contraccambiato nemmeno dalla società, anzi, alla pari della squadra, trasmette freddo e gelo ed il rischio, a lungo andare, sarà quello di ottenere altrettanto.
Questi tifosi meritano di più, soprattutto rispetto, e se ritengono che la situazione venutasi a creare tra squadra, mister e società può portare solo a peggiori conseguenze e chiedono venga presa urgentemente una decisione, vanno ascoltati.
Colantuono è arrivato al capolinea, la maggioranza dei tifosi non lo digerisce più e la partita con la Roma è attesa da qualcuno addirittura come una liberazione.
Nel frattempo sono cominciati a girare i nomi dei possibili papabili per sostituire il tecnico di Anzio, tra questi anche una vecchia bandiera dell’Udinese, Calori.
Non me ne voglia il nostro ex capitano, professionista esemplare, persona seria e per bene, e non me ne vogliano nemmeno quei tifosi che vedono in lui il traghettatore ideale per salvare questa nave che sta affondando, ma ho la sensazione che il suo cognome sia inversamente proporzionale a quanto possa realmente trasmettere.
Abbiamo bisogno di ritrovare calori specifici.
E vi assicuro che non si riduce tutto ad una semplice rima, anzi, è una vera e propria eccezione, mai vista precedentemente.
Sarà l’effetto stadio nuovo, sarà la voglia di essere protagonisti o solamente l’aver capito l’enorme spinta che può dare il pubblico alla squadra, ma l’affetto, l’attaccamento, la passione, l’orgoglio che i tifosi friulani trasmettono ed esternano ad ogni partita dell’Udinese, sembra non venire raccolto dai giocatori, sembrano non percepire il calore che arriva dagli spalti, talmente sono opache e fredde le prestazioni che forniscono.
Un calore che non viene contraccambiato nemmeno dalla società, anzi, alla pari della squadra, trasmette freddo e gelo ed il rischio, a lungo andare, sarà quello di ottenere altrettanto.
Questi tifosi meritano di più, soprattutto rispetto, e se ritengono che la situazione venutasi a creare tra squadra, mister e società può portare solo a peggiori conseguenze e chiedono venga presa urgentemente una decisione, vanno ascoltati.
Colantuono è arrivato al capolinea, la maggioranza dei tifosi non lo digerisce più e la partita con la Roma è attesa da qualcuno addirittura come una liberazione.
Nel frattempo sono cominciati a girare i nomi dei possibili papabili per sostituire il tecnico di Anzio, tra questi anche una vecchia bandiera dell’Udinese, Calori.
Non me ne voglia il nostro ex capitano, professionista esemplare, persona seria e per bene, e non me ne vogliano nemmeno quei tifosi che vedono in lui il traghettatore ideale per salvare questa nave che sta affondando, ma ho la sensazione che il suo cognome sia inversamente proporzionale a quanto possa realmente trasmettere.
Abbiamo bisogno di ritrovare calori specifici.
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