Peccato, un punto non fa primavera
Eppure fino a qualche tempo fa questa trasferta era considerata off limits, inaccessibile, lo si diceva dopo la trasferta di Frosinone, quando al comando c'era ancora Colantuono, invece l'Udinese di De Canio esce dal Mapei Stadium con un punto importante dal quale si possono estrapolare alcune note positive che è giusto riconoscere.
Innanzitutto il modulo, il tecnico di Matera opta per un 3-4-1-2 dove Fernandes agisce da trequartista alle spalle della coppia Thereau – Zapata e Kuzmanovic, migliore in campo, agisce da interno destro con libertà di regia ed interdizione, affiancato da Hallfredsson, troppo falloso ed impreciso specialmente nel secondo tempo, sul centro sinistra, mentre i cursori laterali sono Widmer e Armero.
Una soluzione che ha permesso ai bianconeri di dominare e gestire la partita fino al gol del pareggio del Sassuolo.
Poi l'atteggiamento, la reazione che ci si aspettava è fortunatamente arrivata, anzi, ad onor del vero, per quanto visto e creato l'Udinese meritava qualcosa in più, peccato per quel gol preso, evitabile come sempre, che poteva farci ripiombare nel panico e perdere la partita.
Invece i bianconeri, pur andando in difficoltà e calando fisicamente alla distanza, sono riusciti a reggere fino alla fine, portando a casa un punto prezioso, dal quale ripartire contro il Napoli dopo la sosta per la nazionale, approfittando di questo periodo per risistemare chi ancora non è a posto a livello atletico e per migliorare lo sviluppo del gioco offensivo.
La classifica è sempre pericolosa, come lo era prima, a complicarla ancor di più ci si è messo il Carpi andando a vincere meritatamente a Verona con l'Hellas ormai rinunciatario.
Peccato, un punto non fa primavera
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