All’annuncio dell’arrivo di Kuzmanovic, all’anagrafe Zdravko, in molti erano rimasti perplessi, considerandolo di fatto l’ennesimo acquisto flop di questa stagione tormentata da parte del mahatma del mercato bianconero Gino Pozzo, ritenendolo non adatto a risolvere i molti problemi del centrocampo bianconero.
I dubbi nascevano dal fatto di essere stato accantonato sia dalla Fiorentina che dall’Inter, dove ha fornito prestazioni altalenanti con entrambe le squadre, inoltre arrivava dal Basilea dove nel giro di pochi mesi era stato rilegato in panchina.
Gettato nella mischia appena arrivato a Udine, per poi essere utilizzato a fasi alterne, tra apparizioni e sparizioni come in uno spettacolo di magia, solo che in panchina non c’era un mago bensì Colantuono, ecco che di colpo, con l’arrivo di De Canio, lo scopriamo fulcro del centrocampo nella partita pareggiata contro il Sassuolo.
Ogni allenatore ha una sua idea, una sua visione di gioco, una sua intuizione, e quella di collocare Kuzmanovic interno destro con mansioni di regia ed interdizioni è stata geniale, anzi, funzionale, perché il serbo-svizzero ha disputato la sua migliore partita da quando è a Udine, sotto il profilo del fraseggio, della corsa e dell’interdizione, andando spesso a raddoppiare aiutando i compagni, ma soprattutto dando quel dinamismo che finora era mancato con l’utilizzo di Lodi e Guilherme, risultando uno degli artefici della buona prestazione dell’Udinese a Reggio Emilia, riuscendo nell’intento di stupire e far cambiare opinione nei suoi confronti persino ai più scettici.
Ora, approfittando della sosta, ha l’occasione per sistemare la condizione atletica ed essere determinante per questo finale di stagione tutto in salita, nel quale ci sarà bisogno anche di qualche suo gol per raggiungere la salvezza.
I dubbi nascevano dal fatto di essere stato accantonato sia dalla Fiorentina che dall’Inter, dove ha fornito prestazioni altalenanti con entrambe le squadre, inoltre arrivava dal Basilea dove nel giro di pochi mesi era stato rilegato in panchina.
Gettato nella mischia appena arrivato a Udine, per poi essere utilizzato a fasi alterne, tra apparizioni e sparizioni come in uno spettacolo di magia, solo che in panchina non c’era un mago bensì Colantuono, ecco che di colpo, con l’arrivo di De Canio, lo scopriamo fulcro del centrocampo nella partita pareggiata contro il Sassuolo.
Ogni allenatore ha una sua idea, una sua visione di gioco, una sua intuizione, e quella di collocare Kuzmanovic interno destro con mansioni di regia ed interdizioni è stata geniale, anzi, funzionale, perché il serbo-svizzero ha disputato la sua migliore partita da quando è a Udine, sotto il profilo del fraseggio, della corsa e dell’interdizione, andando spesso a raddoppiare aiutando i compagni, ma soprattutto dando quel dinamismo che finora era mancato con l’utilizzo di Lodi e Guilherme, risultando uno degli artefici della buona prestazione dell’Udinese a Reggio Emilia, riuscendo nell’intento di stupire e far cambiare opinione nei suoi confronti persino ai più scettici.
Ora, approfittando della sosta, ha l’occasione per sistemare la condizione atletica ed essere determinante per questo finale di stagione tutto in salita, nel quale ci sarà bisogno anche di qualche suo gol per raggiungere la salvezza.
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