Caro mister Colantuono,
prendere in mano una squadra che ha fatto 44 e 41 punti nelle ultime due stagioni e portarla in Europa League sarebbe stata un'impresa per chiunque, anche solo pensarlo.
Due stagioni figlie di continui smantellamenti della rosa, di partite giocate all'interno di un cantiere con una presenza di spettatori ridotta al minimo.
Ma i tifosi friulani, conoscitori dell'Udinese e del suo ambiente ed intenditori di calcio, non si attendevano nemmeno lontanamente di poter raggiungere un traguardo importante in questa stagione, bensì, quello che si aspettavano e volevano vedere, era l'inizio di un nuovo ciclo, non solo negli uomini ma anche nel gioco, entrando allo stadio consci delle difficoltà che la squadra avrebbe affrontato ma uscendo fiduciosi per quanto visto in campo, anche in caso di sconfitta.
Ed invece alla 25esima giornata di campionato, con sole 13 partite alla conclusione, si entra allo stadio affascinati dal nuovo impianto e si esce preoccupati per quanto visto in campo e per la posizione in classifica.
Le avvisaglie c'erano già state ad agosto, quando in amichevole la Spal è stata la prima ad espugnare il Friuli, e la sonora bordata di fischi ne avevano sottolineato la gravità.
Ma non si è voluto dare ascolto, anzi, si è criticato chi in quella serata aveva visto giusto, aveva presagito il futuro, perché perdere in casa contro una squadra di serie C non è ammissibile, nemmeno in amichevole.
Come non è ammissibile perdere con Palermo,Empoli e Bologna, ultima in ordine di tempo,o farsi rullare da Milan, Inter e Juve, senza contare le umilianti sconfitte esterne con la Roma, la Fiorentina, il Carpi e ancora con il Palermo.
I tifosi hanno già fatto il possibile, ora tocca a lei.
In caso di un'ulteriore sconfitta con il Genoa è giusto venga messo in disparte.
Il tempo a disposizione è scaduto.
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