E sono tre.
Tre sconfitte su altrettante partite interne, il Nuovo Friuli è terra di conquista per chiunque passi da queste latitudini. Credo non esista al mondo una squadra che con lo Stadio Nuovo non sia riuscita a fare punti nelle prime partite casalinghe. Premonizioni si erano già avute quest'estate quando sotto l'arco del Friuli uscì vincitrice la Spal da un'amichevole ricordata per le bordate di fischi a fine partita, un avvertimento che il pubblico diede alla società e che rimase inascoltato.
Ma ieri sera contro il Milan, si è avuta la sensazione che i problemi fossero inziati ancor prima di disputare il match contro i rossoneri. Dapprima era stata consegnata una formazione con Danilo e Widmer titolari, per poi essere cambiata, con i due sostituiti da Domizzi e Edenilson. Vada per lo svizzero che probabilmente non è ancora in perfette condizioni, ma l'esclusione di Danilo ha lasciato perplessi molti. Bisogna risalire alla partita contro l'Empoli, quando al momento della sostituzione di Di Natale, la fascia passò a Danilo, che si rifiutò di indossarla, cedendola al portiere Karnezis. Solo l'intervento dell'arbitro obbligò il brasiliano ad indossarla. Segnali di fratture interne ? sembrerebbe di si. La crisi di risultati, il continuo smantellamento, la cessione di Pinzi, lo spogliatoio senza una lingua comune, l'incertezza sul mister, il vociferare su Del Neri e Donadoni, l'assenza della società, fanno pensare che l'Udinese sia un vulcano pronto ad espoldere. Decisiva sarà la prossima partita contro il Bologna. Pozzo a fine partita, nonostante fosse rincuorato dalla buona prestazione del secondo tempo, manda segnali chiari al gruppo, o si cambia rotta o a gennaio si rivoluziona la squadra. Una squadra costruita male fin dall'inizio, perchè non seguita e gestita come doveva essere, a Udine. Con Giampaolo più a Barcellona che in Friuli e con il figlio Gino residente fisso a Londra, l'Udinese, checchè ne dicano loro, è stata trascurata.
Margini per migliorare e sistemare la situazione ci sono, ma qualora le cose non andassero per il verso giusto, attendere l'arrivo di gennaio, così lontano per risistemare le cose, potrebbe essere tardivo e inutile.
Come il tentativo di scaricare le colpe sui giocatori.
Ognuno si prenda le proprie responsabilità.
questo articolo appare su Vave.com
Tre sconfitte su altrettante partite interne, il Nuovo Friuli è terra di conquista per chiunque passi da queste latitudini. Credo non esista al mondo una squadra che con lo Stadio Nuovo non sia riuscita a fare punti nelle prime partite casalinghe. Premonizioni si erano già avute quest'estate quando sotto l'arco del Friuli uscì vincitrice la Spal da un'amichevole ricordata per le bordate di fischi a fine partita, un avvertimento che il pubblico diede alla società e che rimase inascoltato.
Ma ieri sera contro il Milan, si è avuta la sensazione che i problemi fossero inziati ancor prima di disputare il match contro i rossoneri. Dapprima era stata consegnata una formazione con Danilo e Widmer titolari, per poi essere cambiata, con i due sostituiti da Domizzi e Edenilson. Vada per lo svizzero che probabilmente non è ancora in perfette condizioni, ma l'esclusione di Danilo ha lasciato perplessi molti. Bisogna risalire alla partita contro l'Empoli, quando al momento della sostituzione di Di Natale, la fascia passò a Danilo, che si rifiutò di indossarla, cedendola al portiere Karnezis. Solo l'intervento dell'arbitro obbligò il brasiliano ad indossarla. Segnali di fratture interne ? sembrerebbe di si. La crisi di risultati, il continuo smantellamento, la cessione di Pinzi, lo spogliatoio senza una lingua comune, l'incertezza sul mister, il vociferare su Del Neri e Donadoni, l'assenza della società, fanno pensare che l'Udinese sia un vulcano pronto ad espoldere. Decisiva sarà la prossima partita contro il Bologna. Pozzo a fine partita, nonostante fosse rincuorato dalla buona prestazione del secondo tempo, manda segnali chiari al gruppo, o si cambia rotta o a gennaio si rivoluziona la squadra. Una squadra costruita male fin dall'inizio, perchè non seguita e gestita come doveva essere, a Udine. Con Giampaolo più a Barcellona che in Friuli e con il figlio Gino residente fisso a Londra, l'Udinese, checchè ne dicano loro, è stata trascurata.
Margini per migliorare e sistemare la situazione ci sono, ma qualora le cose non andassero per il verso giusto, attendere l'arrivo di gennaio, così lontano per risistemare le cose, potrebbe essere tardivo e inutile.
Come il tentativo di scaricare le colpe sui giocatori.
Ognuno si prenda le proprie responsabilità.
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