Si sa, il calcio è un gioco passionale nel quale ognuno esprime le proprie idee e le proprie convinzioni, se poi tocchiamo l'argomento tattica e modulo, apriti cielo.
Il gioco mostrato dall'Udinese made Stramaccioni non è ne entusiasmante ne spettacolare, forse pratico, ma di certo non
collima con ciò che io intendo per gioco del calcio.
Quello del tecnico romano è un embrione che ancora non sappiamo come si svilupperà. Sembrava potesse svilupparsi con le due punte, invece è rapidamente mutato passando ad una punta affiancata da un trequartista, fino ad arrivare ai due trequartisti alle spalle di Totò.
Ma al di la del modulo è stato sorprendente come abbia saputo rispolverare un vecchio modulo vintage, il catenaccio.
La filosofia del catenaccio era ben chiara, non importava con chi tu giocassi, fosse stata la prima in classifica o l'ultima, il tuo atteggiamento rimaneva sempre lo stesso : chiudersi, attendere il momento propizio e colpire, per poi ritornare a chiudersi.
Se poi eri la squadra più debole, beh era portato all'esasperazione.
Mister più accorti, conoscendo le qualità dei propri giocatori, adottavano proprio questo modulo, in quanto non in grado di poterne sviluppare altri.
Nel caso dell'Udinese non mi sembra ci sia questa necessità.
La voglia di dimostrare da parte dell'allenatore di valere il ruolo che gli è stato affidato viene lasciato in disparte proprio per paura di perderlo. Mi spiego, la salvezza della sua panchina dovrà per forza di cose passare per la salvezza dell'Udinese.
Ed ecco che le paure e le strategie difensivistiche hanno il sopravvento sulla spavalderia.
Sarà così fino all'obbiettivo proclamato dei 40 punti o avremo il piacere di vedere a breve qualcosa che possa quanto meno avvicinarsi a ciò che è il gioco del calcio ?
Non per forza spettacolare, ma per lo meno propositivo e alla ricerca del gol.
Il gioco mostrato dall'Udinese made Stramaccioni non è ne entusiasmante ne spettacolare, forse pratico, ma di certo non
collima con ciò che io intendo per gioco del calcio.
Quello del tecnico romano è un embrione che ancora non sappiamo come si svilupperà. Sembrava potesse svilupparsi con le due punte, invece è rapidamente mutato passando ad una punta affiancata da un trequartista, fino ad arrivare ai due trequartisti alle spalle di Totò.
Ma al di la del modulo è stato sorprendente come abbia saputo rispolverare un vecchio modulo vintage, il catenaccio.
La filosofia del catenaccio era ben chiara, non importava con chi tu giocassi, fosse stata la prima in classifica o l'ultima, il tuo atteggiamento rimaneva sempre lo stesso : chiudersi, attendere il momento propizio e colpire, per poi ritornare a chiudersi.
Se poi eri la squadra più debole, beh era portato all'esasperazione.
Mister più accorti, conoscendo le qualità dei propri giocatori, adottavano proprio questo modulo, in quanto non in grado di poterne sviluppare altri.
Nel caso dell'Udinese non mi sembra ci sia questa necessità.
La voglia di dimostrare da parte dell'allenatore di valere il ruolo che gli è stato affidato viene lasciato in disparte proprio per paura di perderlo. Mi spiego, la salvezza della sua panchina dovrà per forza di cose passare per la salvezza dell'Udinese.
Ed ecco che le paure e le strategie difensivistiche hanno il sopravvento sulla spavalderia.
Sarà così fino all'obbiettivo proclamato dei 40 punti o avremo il piacere di vedere a breve qualcosa che possa quanto meno avvicinarsi a ciò che è il gioco del calcio ?
Non per forza spettacolare, ma per lo meno propositivo e alla ricerca del gol.
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